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06/01/12

“LAVORO E SALUTE” periodico di operatrici e operatori della sanità pubblica e dell’ambiente


Trovare un lavoro oggi è un’impresa anche se hai una professione, delle competenze o una laurea. Ti senti estraneo al mondo reale. La precarietà quotidiana, nel cercare, nel relazionare, nel cibarsi, nel vestirsi ti rende sempre più autonomo nei pensieri e nelle parole che provi a pronunciare negli atti che ti ritrovi a compiere, comunque. La vita continua nonostante ci si senta uno zombi, un oggetto alla mercè di decisioni che non contemplano i tuoi bisogni, i tuoi sogni. E’ in questa frastagliata dimensione sociale che noi ci troviamo a leggere come lavoratori, cittadini prestati a un lavoro di cura.
Prestati, proprio così, ci sentiamo, non potrebbe essere vissuto altrimenti il nostro quotidiano operare in attesa di cervelli freschi e braccia non sature.
Il nostro impegno di lavoratori/giornalisti tenta di descrivere, in un quadro economico, sociale e politico che pennella la nostra vita, come oggi ci si sente operatori di un bene comune, vitale, quale è la salute quando ci viene affidata nelle strutture dentro le quali operiamo. E’ questo racconto in itinere che regaliamo ai nostri lettori.

LA STORIA
Lavoro e Salute è un periodico, supplemento alla rivista nazionale Medicina Democratica, ideato nella metà degli anni 80 con un lavoro di coinvolgimento degli operatori più sensibili, in particolare infermieri, nel raccontare in prima persona le condizioni di lavoro per non delegare solo ai delegati l’interpretazione delle problematiche da portare ai tavoli di trattativa di presidio. Uno dei risultati più partecipati di questo coinvolgimento è stato il referendum su un contratto della sanità - fine anni 80 - che il periodico ha promosso (con un numero speciale distribuito in 30mila copie) anche in una decina di ospedali di altre Regioni.
E’ seguito un altro numero speciale, distribuito in altre Regioni del nord, sulle condizioni di lavoro e di cura in psichiatria, curato in prima persona da decine di operatrici e operatori della psichiatria ospedaliera e territoriale.
Uno dei temi sui quali abbiamo scelto d’impegnarci, tentando di superare le storiche contraddizioni indotte dal gerarchico sistema relazionale, è stato il rapporto con il malato e i familiari (sempre più presenti anche per sopperire, di fatto, ai buchi d’organico conseguenti alle politiche sempre più forti di mancato turn-over e di precarizzazione dei nuovi assunti). Quindi, maggiore attenzione ai disagi denunciati con la pubblicazione di lettere e una rivisitazione della nostra tempistica e dei nostri criteri di relazione nell’organizzazione del lavoro per considerare come priorità i tempi e le esigenze dell’utenza. Ovviamente non è stato facile, sia per le resistenze degli stessi operatori e sia per l’incapacità del sindacato nel recepire nella contrattazione tali esigenze “rivoluzionarie” da noi poste, ma il tema era stato posto e una porta si era aperta dall’interno per la voce dei malati, dei famigliari ma anche delle associazioni, come il CSA e il Tribunale dei diritti del Malato.
Negli anni a seguire, oltre che strumento d’inchiesta e analisi delle problematiche nella sanità, con un’attenzione pressante e continua sull’organizzazione del lavoro (in particolare sulla sicurezza del lavoro nei primi anni di applicazione della legge 626) è diventato strumento d’indagine critica sui temi della salute con un collegamento più diretto e costante con lo spazio politico istituzionale e sociale. Abbiamo aperto il periodico ai temi ambientali e alle conseguenti ricadute sanitarie con il contributo di militanti ambientalisti e studiosi, questa scelta obbligata ha determinato un altro taglio giornalistico del periodico che ci ha portato a fare una scelta organizzativa più impegnativa ma coerente per restare ancorati all’idea originaria, quella di essere strumento diretto per la voce degli operatori delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Abbiamo ideato gli “inserti dai luoghi di lavoro” come spazio per i racconti e le opinioni della vita lavorativa quotidiana.
Dall’inizio della sua pubblicazione Lavoro e Salute ha seguito e propagandato l’attività di Medicina Democratica nazionale risultando determinante nel processo ThyssenGrupp, con un numero speciale che ha ripreso gli articoli e le inchieste più significative pubblicate, anche sul periodico edito sempre da Medicina Democratica e distribuito nella fabbrica dal 1976 a l 1982
Lavoro e Salute e Medicina Democratica hanno organizzato anche un convegno, con risonanza interregionale, sulle Diseguaglianze di Salute a Torino e relativa pubblicazione degli atti in un libro distribuito, per la sua valenza scientifica e le ovvie analogie con altre esperienze, in alcune realtà nazionali.

Il periodico è stato pubblicato da ventisette anni con l'autotassazione dei promotori, una stabile sottoscrizione di sostenitori e lettori. Il periodico ha anche un sito internet: www.lavoroesalute.org e due Blog (http://blog.libero.it/lavoroesalute - newslavoroesalute.blogspot.com), d’informazione quotidiana sui temi della salute, dell’ambiente, dell’informazione e della politica in generale. Quanto viene inserito in rete non sempre viene pubblicato sul cartaceo e tutto il materiale originale del periodico distribuito si trova interamente sui PdF all’interno del sito web.

OGGI
 Il periodico è in una fase di riflessione del proprio ruolo all’interno dei processi di regressione della comunicazione politica e sociale. La domanda che ci siamo posti riguarda l’utilità di uno strumento che testardamente vuole restare ancorato al vissuto quotidiano dei lavoratori e di quei cittadini, impropriamente definiti utenti o clienti, verso i quali ci rapportiamo professionalmente e relazioniamo quotidianamente. Una domanda che ci porta a chiederci se oggi, nell’era della fruizione di una comunicazione anemica a getto continuo, e anche gratuita con i tabloid di strada, è ancora un bisogno sentito raccontarsi in prima persona, anche delegando il proprio simile sindacalizzato e politicizzato, farcendo parte di un percorso partecipativo funzionale al miglioramento della propria condizione lavorativa e in più in generale sociale, oppure si accetta volentieri il venire raccontato da soggetti e organismi lontani dal proprio vissuto.
I nostri sforzi, la nostra ragione politico/sociale, sono stati intesi e prodotti come veri e propri “interventi di mutuo soccorso” verso le condizioni, organizzazione e sicurezza, nel mondo del lavoro e le dirette ricadute, relazionali e di servizio qualitativo nella cura, sui cittadini afferenti al nostro lavoro. Ed è questo nostra ragione sociale che ci porta a considerare la costituzione dell’associazione QUARTO STATO come un naturale ambito di prosecuzione del nostro impegno di lavoratori e comunicatori.

Franco Cilenti
Fondatore e direttore di Lavoro e Salute

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