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04/11/13

Occupati e disoccupati (dati provvisori)


A settembre 2013 gli occupati sono 22 milioni 349 mila, in diminuzione dello 0,4% rispetto al mese precedente (-80 mila) e del 2,1% su base annua (-490 mila).

Il tasso di occupazione, pari al 55,4%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,2 punti rispetto a dodici mesi prima.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 194 mila, aumenta dello 0,9% rispetto al mese precedente (+29 mila) e del 14,0% su base annua (+391 mila).

Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,6 punti nei dodici mesi.

I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 654 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 10,9%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto ma in crescita di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,4 punti nel confronto tendenziale.

Il numero di individui inattivi tra 15 e 64 anni aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente (+71 mila unità) ma rimane sostanzialmente invariato rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti su base annua.

Per una migliore comprensione della partecipazione al mercato del lavoro dei giovani tra 15 e 24 anni, oggi l'Istat diffonde per la prima volta i dati destagionalizzati dei giovani occupati, disoccupati, inattivi, i tassi di occupazione, disoccupazione, inattività e l'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età.
 
Fonte: http://www.istat.it/it/archivio/102484

15/07/13

JOB&Orienta: Fiera di Verona, 21 al 23 novembre 2013

È già in moto la macchina organizzativa per la XXIII edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro che si terrà alla Fiera di Verona dal 21 al 23 novembre 2013.
L’edizione 2012 ha registrato un notevole successo con oltre 55.000 visitatori, a conferma di come l'evento sia ormai un appuntamento imperdibile non solo per addetti ai lavori ma anche per quanti si avvicinano per la prima volta al mondo del lavoro o non hanno ancora individuato il proprio percorso scolastico.

La Mostra-Convegno è strutturata in due aree tematiche: la prima dedicata al mondo dell’istruzione che comprende le sezioni JOBScuola, JOBItinere, ExpoLingue, JOBEducational e MultimediaJOB, la seconda all’università, la formazione e il lavoro con le sezioni Pianeta Università, Arti, mestieri e professioni e TopJOB. Un’attenzione speciale è data alle realtà che offrono percorsi di istruzione, formazione e occupazione all’estero grazie al profilo JOBInternational, trasversale all’intera manifestazione.

A caratterizzare JOB&Orienta un importante calendario culturale che comprende numerosi convegni, dibattiti, tavole rotonde e seminari, con l'intervento di relatori di spicco, esperti e rappresentanti dei diversi mondi. Non mancheranno, infine, laboratori, spettacoli e momenti di animazione che mirano a coinvolgere attivamente i visitatori e a valorizzare tutta la creatività dei giovani e delle scuole.
L’ingresso alla manifestazione e agli eventi correlati è libero.



22/05/13

Disoccupazione in Italia: caratteristiche e statistiche






In Italia la ricerca di un lavoro, che soddisfi le esigenze del singolo e che sia conforme alle sue competenze, è davvero difficile. Mantenere inoltre lo stesso posto di lavoro risulta davvero complicato. Per non parlare poi dei tanti lavoratori che offrono le loro prestazioni senza contratto e in nero.
Si definisce disoccupazione in Italia, la condizione in cui si trovi un soggetto in età di lavoro che non sia una forza attiva nel mondo del lavoro, le possibili situazioni sono quelle di:
  • una persona che cerchi attivamente un impiego ma non riesca a trovarlo,
  • una persona che ha perso il lavoro che svolgeva (disoccupato in senso stretto),
  • un soggetto in cerca della prima occupazione.
Ovviamente lo stato di disoccupazione si contrappone a quello di occupazione.

Cause della disoccupazione in Italia

Tra le cause principali che portano alla disoccupazione vi sono:
  • i lunghi tempi del processo di ricerca di lavoro,
  • e la rigidità salariale.
A livello di macro economia il tasso di disoccupazione rappresenta il rapporto tra: il tasso di separazione dal lavoro e il tasso di ottenimento di occupazione. L'Italia soffre poi di una grande piaga che è quella del livello di disoccupazione che non sembra proprio diminuire ed è maggiore soprattutto tra i giovani, per non parlare degli inoccupati.
Anche se coloro che sono iscritti all'Inps hanno diritto all'indennità di disoccupazione e molti rimangono per lungo tempo in cassa integrazione percependo qualcosina, vivere da disoccupati resta comunque frustrante sia a livello economico che personale.

L'attuale situazione in Italia

Le statistiche Istat sull'attuale situazione della disoccupazione in Italia sono davvero allarmanti e non consentono di certo agli Italiani e soprattutto ai giovani che ancora devono entrare nel mondo del lavoro di stare tranquilli e di dormire sonno sereni.
La percentuale di disoccupazione in Italia è attualmente infatti dell'8,9% e un giovane su tre risulta essere senza alcun lavoro. La percentuale di disoccupazione è aumentata dello 0,1 % rispetto alle statistiche rilevate a novembre scorso e dello 0.8 % su base annua.
Su base annua l'aumento della disoccupazione in Italia è inoltre del 10, 9 % con 2,423 milioni di senza lavoro, dei quali 1,243 milioni sono uomini e un milione sono donne. Tale percentuale di disoccupazione è la più alta rilevata dal gennaio del 2004 e se si considerano le statistiche trimestrali si deve tener conto di quelle del terzo trimestre 2001.
Se a dicembre scorso il numero di occupati ammontava a 22 milioni 903mila (13,510 di milioni gli uomini, 9,393 milioni le donne), ora la diminuzione di tale valore si fa sempre più critica ed evidente. A dicembre infatti c'era una percentuale di occupazione del 56.9 % e l'inattività si aggirava sul 37,5 %.
Il tasso di disoccupazione giovanile è poi davvero allarmante; la percentuale è del 31 % con una diminuzione dello 0.2 % rispetto a novembre scorso e a una crescita consisistente però del 3 % su base annua.
Le percentuali di disoccupazione in Italia infine legate a uomini e donne, da tenere particolarmente d'occhio anche in base alle statistiche dei mesi e degli anni precedenti, sono le seguenti:
  • Uomini: occupati al 67,1%, disoccupati all'8,4% e inattivi al 26,7%;
  • Donne: occupate al 46,8%, disoccupate al 9,6% e inattive al 48,2%.

Indennità di disoccupazione

L'indennità disoccupazione è un'indennità che spetta ai lavoratori assicurati (almeno da due anni o che abbiano versato almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro) contro la disoccupazione involontaria, che siano stati licenziati; oggi non spetta più a coloro che si dimettono volontariamente (fanno eccezione le lavoratrici in maternità).

L'indennità di disoccupazione è riconosciuta quando le dimissioni derivano da giusta causa (mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali, modifica delle mansioni, mobbing). Inoltre, dal 17 marzo 2005 spetta anche ai lavoratori che sono stati sospesi da aziende colpite da eventi temporanei non causati né dai lavoratori né dal datore di lavoro.

L'indennità di disoccupazione corrisponde ad un'indennità economica, pari al 60% dell’ultima retribuzione percepita a cuiil disoccupato (assicurato) ha diritto per un periodo di 8 mesi; 12 mesi se l'ex lavoratore ha più di 50 anni di età.

Fonte - http://www.arealavoro.org/disoccupazione-italia.htm

25/03/13

Annunci di lavoro truffa

In quanti di voi avranno letto su internet annunci di lavoro di società che cercavano impiegati o magazzinieri e poi si sono ritrovati a lavorare come venditore porta a porta? Se ancora non vi è capitato di imbattervi in una situazione simile, ecco qui di seguito quello che potrebbe accadervi dopo aver risposto ad una di queste inserzioni.

Come si accennava prima il web è pieno di annunci del tipo: "cercasi n° 2 segretarie e n° 6 magazzinieri", oppure "cercasi personale per immissione dati", o ancora "cercasi personale per nuovo punto commerciale" e via dicendo. Chiunque, specie di questi tempi, non potrebbe fare a meno di notarli e decidete di provarci, di contattare l'inserzionista. Entro pochi giorni verrete richiamati da una segretaria che vi fisserà un colloquio di lavoro con il responsabile dell'azienda, rassicurandovi sulla veridicità dell'annuncio.

Un primo indizio dell'ambiguità dell'annuncio sta nella società stessa. Nella maggior parte dei casi infatti difficilmente si troveranno notizie su di essa facendo una ricerca su internet. Nonostante questo decidete comunque di proseguire l'iter di selezione. Nel giorno prestabilito vi presentate al colloquio come concordato. Qui il responsabile comincerà con l'elencarvi quelli che "da tanti anni sono i nostri partner commerciali". Per lo più si tratterà di note aziende energetiche o telefoniche. Al che iniziate ad insospettirvi e iniziate a fare domande sulla mansione che dovreste svolgere e su dove è collocato il luogo di lavoro. Molto probabilmente vi verrà data una risposta evasiva, con pochissimi dettagli o comunque cercheranno di tranquillizzarvi sul fatto che si tratta dello stesso lavoro indicato nell'annuncio e che la sede è lo stesso edificio dove vi trovate in quel momento. A questo punto vi verrà proposta una giornata di prova, con un orario di lavoro che andrà dalle 8.30 del mattino circa fino alle 18.30.

Ed ecco un secondo indizio: con molta probabilità il giorno della prova vi verrà fornito un foglio con il quale vi verrà chiesto di assumervi tutta la responsabilità nel caso in cui vi dovesse succedere qualcosa e vi sarà comunicato che la giornata di lavoro è completamente gratuita. Successivamente verrete affidati ad una loro persona di fiducia, che avrà il compito di illustrarvi la vostra mansione.
Ma ecco il terzo indizio: il tutor vi inviterà a salire in auto. Come direbbe Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: "Dove stiamo andando?". Vi sarà detto a questo punto che verrete portati a visitare l'azienda. Seppur sempre più dubbiosi decidete comunque di salire in auto. Si parte e in men che non si dica siete fuori città. Solo qui inizieranno lentamente a spiegarvi che in realtà state andando a fare lavoro di vendita porta a porta.

Anche la trasmissione "Le Iene" si è occupata di casi del tutto simili a quelli descritti in precedenza in una puntata (per rintracciarla fate una ricerca con le parole truffa lavoro o sfruttamento).  
Oltre a questa sorta di vademecum, il consiglio per evitare questo tipo di situazioni (ameno che non pensate che il porta a porta sia un lavoro che fa per voi) è quello di cercare di documentarvi sull'azienda che inserisce l'annuncio. Sono molti infatti i forum dove si parla di lavoro e non mancano sezioni dedicate a questi annunci-truffa dove vengono fatti i nomi delle imprese "sospette". Facendo attenzione però ad un altro aspetto: accade infatti che la stessa società possa creare dei profili spacciandosi per persone che abbiano già avuto esperienze lavorative, ovviamente più che positive, con la ditta stessa.

Fonte: http://informagiovaniatina.it/Blog/Annunci-di-lavoro-truffa

14/03/13

Habemus Papam

Il nostro Papa .... Papa Francesco
 
HABEMUS PAPAM!!!

Jorge Mario Bergoglio
FRANCESCO I
 



 

21/01/13

Come cercare lavoro all'estero

Come lavorare all'estero? In Italia vige l'idea per cui sia più semplice trovare lavoro in alcuni Stati Europei, ad esempio in Inghilterra, rispetto al belpaese. Non è proprio così, poichè l'Europa ha un tasso di disoccupazione abbastanza alto. E' vero però che spesso chi si reca all'estero (soprattutto se molto giovane) si "accontenta" di svolgere mansioni e lavori più semplici e si abbassano le aspettative di lavoro.
Non considerando i professionisti o i manager, rimane una parte sostanziale di lavoratori italiani in Europa che scelgono di lavorare come cameriere, baby sitter, dog sitter e simili. Occupazioni poco appetibili se si cerca lavoro nel proprio paese.

Reperire quante più informazioni possibili

Ciò è possibile:
  • visitando il sito internet Eures dedicato alla mobilità professionale. Il sito propone tantissime informazioni relative a come lavorare all'estero; offerte di lavoro, condizioni di lavoro e possibilità di proporre la propria candidatura inserendo il proprio curruculum vitae.
  • consultando riviste, giornali e magazine stranieri che abbiano una sezione dedicata al lavoro, disponibili in edicola.
  • contattando il servizio pubblico per l’impiego dello Stato Europeo in cui ci si reca. Questa è forse la strada più semplice; è bene sapere che in alcuni Stati sono presenti agenzie di collocamento private.
  • rivolgendosi all'ufficio di collocamento locale o regionale.

Come lavorare all'estero grazie ad un buon curriculum vitae?

Lo scopo principale è quello di proporre un buon curriculum. I requisiti necessari per scrivere un buon curriculum sono: chiarezza, precisione dell'esposizione e sintesi basata sulla selezione delle informazioni. L'obiettivo è quello di comunicare il proprio profilo e farlo emergere tra le altre candidature.

Il curriculum Europass è stato creato al fine di rendere più facilmente fruibili le competenze, il percorso di studi, i titoli dei candidati rendendoli chiari grazie ad un formato approvato e condiviso a livello europeo. Il curriculum Europass si basa su caratteristiche standard riconosciute in tutta Europa. Tutto coloro che desiderano presentare la propria candidatura in Europa possono compilare il curriculum Europass, come una sorta di autodichiarazione.

Per i professionisti (commercialisti, insegnati, ingegneri, personale paramedico, medici,ecc...) è necessario ottenere ilriconoscimento delle proprie qualifiche nel paese di accoglienza.

Come lavorare all'estero: il momento del colloquio

Durante un colloquio motivazionale, l’esaminatore tende a fare numerosissime domande al suo interlocutore. A volte ci si chiede se alcune siano domande per un colloquio di lavoro? Non si tratta di conoscere la vostra vita privata o cose banali, l’obiettivo è quello di far emergere dalle del colloquio la personalità oltre al profilo del candidato.
Nei colloqui per un lavoro all'estero il reclutatore verificherà anche la conoscenza e la padronanza della lingua. E bene inoltre avere già delle informazioni relative alla mission, agli obiettivi, allo stile di lavoro dell'azienda.

Come lavorare in Europa: i documenti

Riportiamo di seguito una lista di documenti importanti per presentarsi ad un colloquio in un paede del sistema economico europeo:
  • copie del Curriculum in lingua;
  • è bene richiedere all'istituto in cui ci si è diplomati o laureati, una traduzione certificata del proprio titolo di studio;
  • le fotocopie del certificato del titolo di studio e di altre qualifiche in formato originale (in italiano);
  • un documento d’identità valido;
  • copia del certificato di nascita;
  • il modulo E per l’assistenza sanitaria (In Italia il modello E111);
  • alcune foto-tessere.
Fonte - http://www.arealavoro.org/come-lavorare-all-estero-trovare-lavoro-in-europa.htm